Le torri sono considerate il simbolo per eccellenza della città medievale italiana. Erano dappertutto, in città grandi e piccole, a decine, a centinaia. Appartenevano alle famiglie nobili, che le usavano per vivere, per combattere, per autocelebrarsi. Rappresentano l’elemento di maggior rilievo simbolico e materiale di una architettura del conflitto, onnipresente nel paesaggio urbano del XII e XIII secolo.
Quale fu la distribuzione geografica e la cronologia di questo sorprendente aspetto della città medievale? Quali forme assunse concretamente questa spinta verso l’alto? Quali soggetti sociali ne furono protagonisti e attraverso quali risorse e strategie ne resero possibile la realizzazione? E, soprattutto, quale logica, quali motivazioni profonde ne furono il motore, e perché sono assenti nelle altre città europee?
Onore, solidarietà e progettualità politica abitavano in quegli alti edifici molto più degli uomini in carne e ossa. Le torri ci raccontano una storia singolare, capace di coniugare conflitto e lacerazioni con crescita demografica, economica e politica. Testimoniano le molte forme che poteva assumere la vitalità delle forze sociali. Costituiscono, infine, un carattere specifico della storia italiana a torto creduto presente anche in altre regioni europee.
Titolo
Città di torri
Sottotitolo
L'anomalia italiana nell'Europa medievale (XI-XIII secolo)
Autori
Sandro Carocci
Pagine
Anno di edizione
2025
Editore
TVUP
Collana
Tracce
DOI
10.35948/TVUP/979-12-82347-09-9
Supporto
Digital
Formato
E-ISBN
979-12-82347-09-9
Condizioni di vendita
Open Access